Santa Elisabetta è stata elevata a Comune autonomo nel 1955. Oggi conta poco più di 3.000 abitanti e si estende su una superficie di 16,17 chilometri quadrati. Molti sono gli emigranti, oltre 2 000, sparsi in tutto il mondo. La cittadina venne fondata dal nobile Nicola Montaperto nel 1620 e molto presto vi si insediarono soprattuttto pastori della vicina Raffadali. Ma la zona è stata certamente abitata in epoca assai remota. Sul versante settentrionale della vicina collina Kelli sono state rinvenute, intatte, tombe sicane del primo millennio avanti Cristo. Ma tutta la zona è di grande interesse archeologico e non mancano, di anno in anno, spedizioni scientifiche che portano alla luce reperti interessanti. Nel Medioevo il piccolo centro di Santa Elisabetta ha avuto una storia piuttosto modesta e legata soprattutto alle alterne vicende delle famiglie nobiliari che s'investirono dei titoli relativi. Nel 1649 alcuni cittadini, ai comando di Giuseppe Montaperto, incaricato dal cardinale Trivulzio di rimettere ordine in Sicilia e ad Agrigento, infestate di delinquenti, si distinsero per coraggio e fedeltà, tanto che ottennero dai cardinale vicerè Trivulzio la dilazione di qualsiasi debito per cui si pagava la decima in favore delle famiglie che andassero ad abitare quelle terre. Nel 1748 divenne un Ducato e ciò diede maggiore prestigio al paese, ma non servi a favorire il decollo ecocomico. Santa Elisabetta ha scritto importanti capitoli nella storia della nascita del movimento operaio in Sicilia. Nel periodo dei "fasci siciliani" e durante le lotte contadine del dopoguerra. la città è stata protagonista di eventi significativi.